La storia della cristalloterapia affonda le sue radici in tempi estremamente remoti, con testimonianze che risalgono alle antiche civiltà dell'Egitto, della Mesopotamia e dell'India. Queste culture antiche non si limitavano all'uso dei cristalli per scopi decorativi e ornamentali, ma li impiegavano anche per sfruttare le loro proprietà curative e spirituali. Gli Egizi, ad esempio, facevano un ampio uso di turchese e lapislazzuli nei loro complessi rituali spirituali e terapeutici, integrandoli profondamente nelle pratiche di guarigione e nei cerimoniali religiosi, riconoscendo in essi un potente strumento di connessione con il divino e di equilibrio energetico.
In India, la medicina ayurvedica ha da tempo riconosciuto e valorizzato le proprietà terapeutiche delle pietre preziose, integrandole nei trattamenti per ristabilire l'equilibrio energetico del corpo umano. Queste pratiche non sono limitate all'India; anche Greci e Romani attribuivano ai cristalli poteri magici e curativi, portandoli come amuleti personali e utilizzandoli in vari rituali di guarigione e purificazione del corpo e della mente. Con il passare dei secoli, la conoscenza delle proprietà benefiche dei cristalli è stata accuratamente tramandata di generazione in generazione, subendo una continua evoluzione e adattandosi alle diverse culture e pratiche spirituali diffuse in tutto il mondo.